10 Aprile 2020
E’ nata Alumni Unimi Paris
NEWS
E’ nata Alumni Unimi Paris
Intervista al presidente della nuova associazione che ci racconta la vita in Francia ai tempi del Covid
di Piergiorgio Weiss
Alla fine dello scorso febbraio è stata costituita a Parigi la Alumni Unimi Paris. Si tratta di un’associazione che raccoglie gli alumni e gli studenti dell’Università degli Studi di Milano nel territorio di Parigi. L'associazione nasce dal desiderio degli alumni dell’Università degli Studi di Milano residenti nella capitale francese di creare un luogo di incontro, aggregazione e scambio tra gli studenti di ieri e di oggi dell’Università Statale. Un punto di riferimento aperto al dialogo con il territorio, in grado di promuovere la cultura e l’integrazione. Per questo motivo le attività dell’associazione sono aperte e accessibili a tutti, incoraggiando e favorendo la partecipazione di tutti coloro che ne condividano i valori.
Ho avuto l’onore di essere chiamato a fare parte del cda della nuova associazione presieduta dalla collega Aurora Visentin con la quale ho scambiato alcune riflessioni su questo difficile momento e su come è vissuto dai nostri cugini d’oltralpe.
Aurora prima di tutto complimenti per essere riuscita a creare dal nulla un’associazione che anche se giovanissima mi pare stia già avendo un discreto successo. Come ti è venuta questa idea e a che punto siamo con la partecipazione all’associazione parigina?
Grazie infinite dei complimenti e grazie soprattutto di aver accettato di iniziare insieme a me questa avventura perché senza il tuo aiuto e la tua motivazione non sarei riuscita ad arrivare a questo traguardo! Dopo quasi 10 anni a Parigi, mi sono accorta che la nostra bella Università non era adeguatamente rappresentata nella ville lumière, a differenza di altre Università come il Politecnico, l’Università degli Studi di Torino, la Bocconi, la LUISS.
Ascoltavo intorno a me il desiderio degli ex alunni dell’Università degli studi di riunirsi, di mantenere dei legami con l’Ateneo che li aveva formati e aveva permesso loro di avere carriere importanti all’estero e di sentirsi rappresentati davanti alle Istituzioni italiane a Parigi, come gli ex alunni delle altre Università.
Cosi’ ho deciso di provare: ho iniziato connettendo poco a poco gli ex alunni su Linkedin.
La risposta é stata incredibile, tutti motivatissimi, in meno di una settimana abbiamo creato il cda, lo statuto, e avuto la prima riunione costitutiva.
Mi piacerebbe avere da te, collega, donna, mamma, italiana a Parigi un punto di vista di come è la situazione in una grande capitale come quella in cui abiti. Per esempio vigono anche lì divieti e restrizioni? E se si, come sono percepiti? E ancora vi sono sanzioni per i trasgressori?
Le prescrizioni sono più meno simili a quelle italiane: confinamento, negozi chiusi, possibilità di uscire solo per visite mediche, per fare la spesa o per andare a lavorare per chi non puo’ essere in telelavoro. Le fabbriche sono pero’ tutte aperte, per il momento, a differenza di quello che succede in Italia, ma é l’unica differenza. I francesi, che sono molto più simili agli italiani di quanto noi e loro pensiamo, hanno reagito come noi: all’inizio si sono ribellati, hanno cercato di non ottemperare agli ordini ricevuti, poi pian piano si sono rassegnati e la maggior parte si é adeguata rispettando la situazione.
Per quanto riguarda le sanzioni, nel caso di violazione si paga una multa di 150 euro, alla terza violazione scatta la procedura penale con sanzioni che possono arrivare sino alla reclusione massima di 6 mesi.
Gli avvocati, e più in generale i liberi professionisti, a Parigi come stanno affrontando questa emergenza? Si celebrano udienze? Si sono approntate soluzioni alternative come le teleconferenze?
I tribunali sono chiusi e tutte le attività giudiziarie sono state sospese, per le consulenze si lavora da remoto tramite strumenti di videoconferenza come Team o zoom.
Oltre alle attività lavorative, anche il resto della quotidianità immagino sia cambiato. Per esempio gli studenti stanno frequentando le lezioni on line? E’ possibile praticare sport, magari individualmente?
Tutto si é organizzato affinché possano essere seguite le lezioni a distanza dalle elementari sino all’università, l’esame di maturità é stato pero’ annullato, pertanto i giovani che dovevano essere esaminati quest’anno saranno valutati sulla base dei risultati dell’anno scolastico. Per quanto riguarda lo sport é stata vietato praticamente in tutte le regioni di esercitare attività sportiva all’esterno della propria abitazione dalle 10 alle 19.
In Italia molti personaggi “famosi” e/o influenti hanno avviato campagne di persuasione per invitare la gente a rimanere a casa. Avviene qualcosa di simile anche da voi?
No ad essere onesta non ho visto lo stesso coinvolgimento che ho percepito da lontano dell’Italia. Non mi viene in mente nessun personaggio famoso mobilizzato in questo senso, ci sono stati pero’ moltissimi artisti che hanno organizzato concerti gratuiti online, performances etc, i musei hanno messo a disposizione visite gratuite a distanza.
La crisi mi pare che in Italia da una parte abbia (ri)generato uno spirito di gruppo molto positivo con il quale ci si fa forza a vicenda; dall’altra però è divenuta spesso l’occasione di far uscire “lo sceriffo” che c’è in ognuno di noi. Mi rendo conto che sia difficile generalizzare ma a tuo giudizio come hanno reagito i francesi davanti alla crisi?
Anche qui ci sono entrambi i lati della medaglia, c’é molta solidarietà e unione da un lato, e dall’altro ci sono le persone più grigie ed esasperate che si appigliano a qualunque cosa per criticare, giudicare i comportamenti degli altri concittadini, senza capire che questo atteggiamento negativo non fa altro che rendere ancora più triste e difficile questa situazione di emergenza.
Credo più che meritatamente i medici da noi sono visti come eroi. Qual è il sentimento nei confronti dei sanitari in Francia?
L’atteggiamento é lo stesso, spesso esplodono applausi dedicati agli operatori sanitari, e dimostrazioni di affetto e sostegno. Il loro lavoro, come quello di tutti quelli che si adoperano in questo momento per garantirci una vita quotidiana più semplice (commessi, cassiere, operatori ecologici, dipendenti del servizio postale, conduttori di camion, etc..) é fondamentale e davvero degno del nostro plauso.
Ringraziandoti Aurora vorrei chiudere con una parola di speranza e di ottimismo; vedete non dico una fine, ma per lo meno l’avvicinarsi di una cd. Fase 2?
A mio avviso entreremo in una fase 2, con apertura lenta, regione per regione, a partire dai primi di maggio.