Pubblico Ministero e riduzione della presenza carceraria durante l’emergenza coronavirus 
  10 Aprile 2020

Pubblico Ministero e riduzione della presenza carceraria durante l’emergenza coronavirus 

Segnaliamo ai nostri soci e ai lettori la nota del Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, Giovanni Salvi, inviata ai Procuratori Generali presso le Corti d’Appello nazionali.
Le considerazioni svolte dal Procuratore Generale, che sottolinea fin da subito che non si tratta di linee guida quanto piuttosto di riflessioni che possono “costituire una base di lavoro comune”, si concentrano sul rapporto tra la legislazione vigente e i provvedimenti d’urgenza adottati per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto.
L’analisi si snoda prendendo in considerazione le misure precautelari e cautelari fino ad arrivare all’esecuzione della pena detentiva in carcere, con lo scopo di proporre soluzioni utili per salvaguardare la salute non solo dei soggetti sottoposti a procedimento penale, ma anche degli ufficiali di polizia giudiziaria e dei membri della polizia penitenziaria.
La nota offre interessanti spunti di riflessione in particolar modo per quanto riguarda il delicato equilibrio tra la tutela della salute e dei diritti fondamentali dei detenuti e l’attuale ordinamento penitenziario, viste anche le misure d’urgenza adottate per contrastare l’avanzamento della pandemia.
L’intenzione è quella di offrire non soltanto al Pubblico Ministero, ma più in generale a tutti i giuristi, alcune valide soluzioni interpretative delle norme processuali alla luce del concreto rischio epidemiologico all’interno degli istituti di pena, gravati, come noto, da un sovraffollamento ormai endemico e di sempre più difficile risoluzione.
Per la lettura si rimanda al testo integrale della nota della Procura Generale della Corte di Cassazione, accessibile mediante il seguente collegamento diretto:
http://www.procuracassazione.it/procuragenerale-resources/resources/cms/documents/Nota_PG_carceri.pdf